Il confine tra quelle che sono le nostre fantasie sessuali e quelle che in gergo tecnico vengono dette “parafilie” o, appunto, perversioni sessuali, è sempre stato molto confuso, quantomeno nella percezione delle persone.
Quand’è che una perversione viene considerata tale? Partiamo con una definizione.
Una persona si può definire perversa quando il suo unico modo di provare desiderio sessuale è tramite la perversione stessa.
Se teniamo a mente questa definizione possiamo anche tirare una linea di demarcazione tra quella che può essere una normale fantasia e una vera e propria perversione, con le dovute eccezioni del caso.
Facciamo un esempio. Una fantasia comune tra gli uomini è la passione per le scarpe delle donne. Se io dovessi fare spesso ricorso a questa fantasia e magari inserirla all’interno del rapporto sessuale di per sé non ci sarebbe alcun problema – fermo restando la disponibilità della partner in tal senso - .
Se questa fosse l’UNICA via per provare attrazione nei confronti della mia partner, se dovessi inserire la fantasia delle scarpe all’interno di OGNI rapporto sessuale, allora saremo di fronte ad una perversione. In caso contrario, le fantasie, anche le più spinte, sono del tutto lecite. Basta ovviamente che non siano imposte ma condivise: è importante coinvolgere la propria partner nell’accettare quelle che possono anche sembrare delle fantasie particolari ma altrettanto importante è rispettare quello che può essere il rifiuto della partner nel metterle in pratica.
Abbiamo detto che le perversioni sessuali sono veramente tante ma quali sono quelle più comuni.
Innanzitutto un dato statistico: la maggior parte delle parafilie sono proprie degli uomini e, al di là di qualche eccezione, la maggioranza delle donne parafiliache rientra nella categoria “sado-maso”.
Quali sono le perversioni più comuni – dette anche parafilie maggiori – ?
Vi sono poi appunto tutta una serie di perversioni minori nelle quali non entreremo nel merito appunto perché statisticamente meno rilevanti.
I parafiliaci inoltre si dividono in due categorie: coloro che ne sono afflitti occasionalmente – solitamente in periodi di forte stress – ma che in altri periodi della propria vita riescono a condurre una vita sessuale normale e quelli che vivono la perversione in ogni momento e circostanza, i cosiddetti parafiliaci esclusivi.
Come possiamo vedere, le perversioni sessuali sono qualcosa di ben specifico all’interno di un quadro clinico. La fantasia sessuale, anche la più hot o la più strana, di per sé non indica una qualche sorta di “malfunzionamento” ma semplicemente esprime una forma di sessualità. Il riuscire a parlarne ed entrare in contatto con le fantasie reciproche, il saper comunicare, è una chiave di successo per una buona intesa sessuale e una soddisfacente vita di coppia.
Dott. Francesco Battista
Psicologo, psicoterapeuta e sessuologo Roma